Chelus fimbriatus orinocensis: tartaruga mata mata

Chelus fimbriatus orinocensis, Tartaruga foglia o Mata Mata

Specie Acquatiche (Mata Mata) Mata mata turtle / Fransenschildkröten Schneider 1783

Chelus fimbriatus orinocensis: classificazione

Ordine = TESTUDINES
Sottordine = PLEURODYRA
Famiglia = CHELYDAE
Genere = CHELUS
Specie = FIMBRIATUS / ORINOCENSIS

Stato giuridico: non è ATTUALEMNTE in nessuna normativa di protezione, pertanto è di libera vendita. Tuttavia nel 2022 è stata proposta l’entrata di queste specie nella convenzione di Washington.

Chleus fimbriatus orinocensis distribuzione e areale

Queste specie sono originarie del Sud America più precisamente del bacino del fiume Orinoco (Chelus orinocensis) e del Rio delle amazzoni (Chelus fimbriatus) e Rio Negro. Le popolazioni sono distribuite in Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Paraguay, Brasile, French Guiana, Suriname, Guyana.

Queste specie vivono in Fiumi a corso lento, non molto profondi, ricoperti di sedimenti e vegetazione galleggiante.

habitat chelus fimbriatus
Video con Jean-Michel Cousteau di Ocean Future Society dell’avvistamento di una Tartaruga Mata Mata in natura, clicca qui

Tartaruga Mata Mata caratteristiche comportamentali

E’ attiva durante tutto l’anno, non effettua letargo o latenza. Passa la maggior parte della giornata immobile, nelle zone con moderata corrente, tendendo agguati alle prede, contando sul proprio aspetto mimetico. Si sposta camminando sul fondo o effettuando brevi tragitti a nuoto.
In base all’età questa specie predilige sostare in diversi ambienti: da giovane rimane in acque basse che sfrutta per alimentarsi e respirare con facilità. La respirazione avviene facendo uscire solo le narici dalla superficie dell’acqua (come un boccaglio). Difficilmente la si trova fuori dall’acqua (se non per le femmine in deposizione) anche se è un fattore molto soggettivo. Spesso si appoggia a detriti galleggianti o sulla riva sfruttandoli come sostegno, tane o appigli.

Chelus fimrbiatus tartaguida Marto
Foto di Edoardo Fivizzoli @tartaguida – “Marto, esemplare sub adulto di Chelus fimbriatus”

Tartaruga mata mata caratteristiche fisiche:

E’ una delle specie di tartarughe acquatiche più particolari. L’aspetto fisico e la sua gestione rendono queste specie molto ricercate sul mercato terrariofilo. Il carapace, lungo fino a 50 cm, è molto appiattito, da cui il nome tartaruga foglia, presenta “spunzoni” tipici della specie, di solito ricoperti di alghe o fanghiglia. Il colore può variare anche in relazione alla sottospecie e alla località di provenienza. Il collo e la testa possono raggiungere quasi la lunghezza del carapace, si presentano con diverse appendici e barbigli, che accentuano il mimetismo. La testa è molto larga e piatta, la bocca a “forma di sorriso” si allunga per tutta la mandibola coprendo l’intero muso da lato a lato.

Tartaruga mata mata Chelus fimrbiatus orinocensis
Credit: Edoardo Fivizzoli TartaGuida

Tartaruga mata mata riconoscere Chelus fimbriatus da Chelus orinocensis:

Fino al 2020 è comune leggere sulle pubblicazioni, sui libri e persino online della presenza di due colorazioni di Tartaruga mata mata: una con origine nell’Orinoco mentre l’altra in Amazzonia. Nel 2020 grazie a studi più approfonditi richiesti da alcuni zoo Europei sono state fatte delle indagini genetiche su questa specie facendo finalmente chiarezza. Quelle che prima si pensavano essere due località sono state invece classificate come sottospecie differenti: Chelus fimbriata per gli esemplari dell’Amazzonia e Chelus orinocensis per quelli dell’Orinoco.

chelus fimbriatus orinocensis differenze
Immagine di TartaGuida from: www.animaliesoticimilano.it

Le differenze tra le due sottospecie, oltre che per l’areale di provenienza si notano principalmente in:

  • Forma del carapace: risulta più tondeggiante sui margini posteriori e complessivamente ovale in Chelus orinocensis. Mentre la Chelus fimbriata tende ad avere un margine frastagliato sugli scuti posteriori e i laterali più stretti. Chelus fimbriata risulta quindi avere una forma del carapace più “allungata” rispetto alla tondeggiante di Chelus orinocensis.
  • I colori del piastrone da baby sono un elemento fondamentale nel riconoscimento delle due sottospecie. Da baby Chelus fimbriata si presenta con piastrone scuro a macchie rosse laterali che evolve d sub adulto in una sfumatura scura più geometrica per poi sbiadire (ma non scomparire del tutto) con l’avanzare dell’età. Chelus orinocensis invece da baby si presenta con un piastrone rosso o rosaceo con striature nere che tendono a scomparire con l’avanzare della crescita favorendo una tonalità uniforme e completamente chiara in fase adulta.
  • Anche la forma del piastrone e i colori del collo possono aiutarci nell’indagine delle due sottospecie, tuttavia non reputo queste due differenze infallibili come le altre.
chelus fimbriatus orinocensis
Immagine di tartaguida from www.animaliesoticimilano.it

Dimorfismo sessuale tartaruga mata mata:

Il dimorfismo sessuale della tartaruga mata mata non è molto evidente negli esemplari giovani, tuttavia per riconoscere i maschi dalle femmine possiamo osservare dei tratti distintivi. Primo tra tutti gli elementi che contraddistinguono i due sessi è la dimensione della coda, grossa e lunga nei maschi rispetto alle femmine che mostrano una coda larga alla base ma più piccola in dimensioni. L’apertura cloacale è un altro elemento per sessare questa specie: i maschi hanno un apertura più piccola e posizionata verso la fine della coda. Al contrario gli esemplari di sesso femminile con una coda più larga e meno lunga hanno un apertura più vicina al carapace spesso seguita da una linea che termina sulla punta della coda. Un altro elemento sicuro per distinguere il maschio è osservarlo la mattina presto: alcuni esemplari tendono a estroflettere il pene dandoci la certezza assoluta del loro sesso.

Chelus fimbriatus orinocensis mantenimento in cattività

Vive in acquari spaziosi allestiti appositamente, con una profondità dell’acqua che consenta agli animali di far emergere le narici stando appoggiate sul fondo; oppure organizzati su diverse profondità più o meno elevate. Trovare vasche delle dimensioni adeguate agli esemplari adulti è una delle sfide più grandi per gli amanti di questa specie. Indicativamente le vasche commerciali devono avere almeno 50 cm di lunghezza per permettere agli esemplari sub adulti di girarsi completamente. Una vasca definitiva per esemplari adulti invece dovrebbe avere una larghezza minima di 60/70 cm. Per questo motivo questa specie viene spesso stabulata da adulta in vasche di vetro su misura.

Da baby la si può gestire all’interno di terrari in vetro per rettili che abbiano permettano un altezza dell’acqua di almeno 15/20 cm. In generale si dovranno cambiare almeno 3 sistemazioni per seguire la crescita di questa specie. Metodi più economici vedono l’utilizzo di mastelli o box in plastica fino addirittura all’impiego di contenitori alimentari in plastica dura. Dobbiamo considerare però che le pareti scure incideranno molto sull’umore dell’animale.
L’acqua andrà riscaldata con un riscaldatore messo in sicurezza dai movimenti bruschi dell’animale. La temperatura da mantenere gira intorno ai 25°c da portare a 27-28 gradi per i mesi estivi con minimi di 23/24°c per gli esemplari adulti durante l’inverno. Questa specie non fa letargo, dunque non può in nessun modo essere allevata all’aperto in inverno.
L’aria sovrastante deve essere umida e calda, si consiglia di posizionare un faretto riscaldante sopra la vasca. L’aria umida e calda è una condizione necessaria soprattutto per gli esemplari baby, da adulti sono meno sensibili allo sbalzo termico. Tuttavia è sempre opportuno chiudere in parte la vasca per creare una cappa d’aria calda e umida anche con l’aiuto di piante galleggianti.

Set up e arredi acquario tartaruga mata mata

Come materiale di fondo si può utilizzare sabbia fine o ghiaia fine; da evitare ghiaini medi che rischiano di creare occlusioni intestinali. Il colore della sabbia più fedele a quello naturale è sicuramente ambrato, tuttavia apprezzano anche fondi scuri di colore nero. Sconsigliati ciottoli di grosse dimensioni come fondo che accumulano lo sporco e rendono la filtrazione dell’acqua difficoltosa.

Sul fondo sono apprezzate foglie di catappa (mandarlo indiano) che acidificano l’acqua e ricreano una condizione ambientale fedele a quella naturale.

L’arredamento della vasca è un tasto dolente di questa specie: rocce, pietre, radici o tronchi pericolanti o strutture non solide possono essere fatali per questa specie. Questa tartaruga tende ad aggrapparsi, a incastrarsi in anfratti e a sbattere contro gli arredi. Necessario è quindi creare tane a prova di caduta massi o tronchi appoggiati potrebbero uccidere o ferire gravemente la tartaruga cadendo. Personalmente consiglio l’impiego di cortecce di sughero galleggianti con piante innestate al di sopra che sviluppano radici nell’acqua. Questa specie adora soggiornare di giorno all’interno di una tana per poi esplorare la vasca durante le ore notturne.
Una zona emersa non verrebbe frequentata anche se questo dato è molto soggettivo da esemplare ad esemplare; solitamente le femmine escono dall’acqua per deporre.
Adorano piante galleggianti come la lemna minor, pistia e potus mentre distruggono praticamente tutto quello che ha radici nel substrato.
Il filtraggio consigliato è costituito da un potente filtro esterno di cui va messa in sicurezza la bocchetta di risucchio che rischia di ferire esemplari sub adulti o baby. Ricordiamoci sempre di tenere la griglia in plastica e pulirla frequentemente dai residui di foglie o muta che si accumulano.

Questa specie adora acque ferme o poco movimentate, sebbene le vasche per gli esemplari adulti siano di litraggi enormi, è bene considerare l’impiego di piccoli filtri interni durante l’accrescimento di esemplari baby.

Alimentazione tartaruga mata mata

La Chelus fimbriatus orinocensis è una tartaruga esclusivamente carnivora che in natura si nutre di pesci, rane, girini, lombrichi e qualsiasi animale riesca a catturare. Nei primi periodi in cattività accetta solo prede vive, che caccia all’agguato aspirandole nella bocca enorme, sfruttando il risucchio prodotto dall’apertura e attirandole con le appendici carnose che ornano la bocca. Da baby e sub adulte apprezzano piccoli pesci tropicali come guppy, platy, neon e cardinali per poi abituarsi ad un alimentazione decongelata basata sui latterini e alborelle. Una volta acclimatate accettano anche cibo morto, da porgere con una pinza simulando le prime volte un movimento davanti al muso.
Importante è non offrire una dieta monotona, ma variare il più possibile. Da adulte accettano anche prede che non assomigliano a pesci vivi, accettano anche tagliate di salmone, trote, persico…

Necessario è congelare il pesce per almeno 48 ore prima della somministrazione e non conservarlo in freezer per più di 6 mesi.

alimentazione chelus fimbriatus

Riproduzione tartaruga mata mata

La riproduzione di questa specie è sconosciuta in cattività e poco nota anche allo stato libero. Abbiamo voci di riproduzioni avvenute per un allevatore Tedesco e uno Americano. Ad oggi in Italia si stanno cimentando in questa pratica Edoardo Fivizzoli TartaGuida e Michele Calandrini di Store special turtle.
Le femmine depongono circa 15-25 uova sferiche di circa 3-3,5 cm. Vengono deposte in buche nelle vicinanze delle rive, una sola volta all’anno. La durata dell’incubazione dura dai 6 agli 8 mesi a temperature di circa 26-28 gradi, con un forte tasso di umidità.

Note

Una delle tartarughe acquatiche più ricercate e desiderate dagli appassionati, abbastanza costosa e riservata a coloro che possiedono già un minimo di esperienza o vogliono dedicarsi completamente a questa specie. Anche dal punto di vista alimentare può essere complicata, visto che alcuni esemplari accettano solo cibo vivo. Particolarmente sensibile agli sbalzi termici dell’aria spesso sviluppa gravi polmoniti se mal gestita in autunno/inverno. Soprattutto gli esemplari di grosse dimensioni possono infliggere potenti morsi, con il lungo collo pronto a scattare sulle mani dell’allevatore. Recentemente in un progetto di addestramento di Chiara Lorenzetti e Edoardo Fivizzoli (TartaGuida) si è vista la capacità di interazione con il proprietario di questa specie. I due sono riusciti ad addestrare un esemplare sub adulto a richiedere cibo inserendo la testa in un cerchio colorato.

chelus fimbriatus addestramento training
Credit TartaGuida di Edoardo Fivizzoli: “Addestramento Tartaruga Mata Mata in collaborazione con Chiara Lorenzetti

Autori: Rielaborazione e aggiornamento dell’articolo: Edoardo Fivizzoli TartaGuida

Autore scheda precedente Luca Caroldi

Associazione no profit per la tutela e la salvaguardia di Tartarughe e Testuggini.

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