Sternotherus odoratus: allevamento, biologia e alimentazione

Sternotherus odoratus, Tartaruga dal muschio comune

Specie Acquatica: Common Musk Turtle Latreille, 1801

sternotherus odoratus

Sternotherus odoratus classificazione

Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = EMYDIDIA
Genere = STERNOTHERUS

Stato giuridico: Sternotherus odoratus non è in nessuna legge o decreto ministeriale. Non è considerata specie a rischio.

Sternotherus odoratus distribuzione e habitat

Sternotherus odoratus è diffusa nel sud del Canada (Ontario e Quebec), negli Stati Uniti orientali in particolare gli stati del Texas, Winsconsin, Maine, Florida. Occupa alcune zone colonizzate da molti Emydidi con cui ne condivide gli spazi. E’ facile trovarla in corsi acquatici lenti, piccoli laghi o semplici raccolte d’acqua, in acque ricche di alberi, vegetazione acquatica e fondali fangosi (adatti all’ibernazione e all’estivazione) ma solitamente poco profondi.

Sternotherus odoratus caratteristiche comportamentali

Le abitudini di questa tartaruga acquatica sono molto particolari: è una tartaruga poco propensa al nuoto e preferisce sostare in acque poco profonde. Passa parte della giornata facendo basking sia sulle rive dei bacini in cui vive sia arrampicandosi sulle radici affioranti ma anche sugli alberi: e’ infatti una ottima arrampicatrice e raggiunge altezze notevoli, mentre se si sente in pericolo non esita a buttarsi in acqua. Ha abitudini strettamente notturne evidenziabile anche dagli occhi scuri molto grandi. Viste le temperature dell’ areale di provenienza Sternotherus odoratus va in letargo durante i mesi piu’ freddi come alcuni Emydidi, ma al contrario di altre specie mal sopporta le temperature estive troppo elevate per cui è molto frequente l’estivazione. E’ una tartaruga particolarmente mordace e ha un insolito metodo di difesa: se attaccata secerne dalle ghiandole poste sotto il carapace un liquido maleodorante che allontana il predatore. In cattività mostra raramente questa “peculiarita”.

Tartaruga del muschio caratteristiche fisiche

S. odoratus è una delle tartarughe acquatiche più piccole e raggiunge la dimensione massima di 13 cm e mezzo. In cattività raggiunge solitamente dimensioni minori (circa 10 cm). Presenta un carapace particolarmente “a cupola” con colori che vanno dal marrone al grigio, mentre da giovane è molto scuro, quasi nero. E’ caratterizzata da quattro strisce (due per parte) molto chiare che dagli occhi corrono lungo il collo verso il carapace. Queste striature sono particolarmente accentuate negli individui più giovani. Sotto la testa presenta un numero variabile di barbigli. Il becco è sporgente nella parte superiore, molto forte e tagliente caratteristico di questa specie (e di quasi tutti i Kinosternidi). Il piastrone, che presenta una cerniera poco sviluppata, ha colori uniformi giallo-marrone, mentre gli individui giovani presentano dei disegni che con il tempo spariscono.

Sternotherus odoratus dimorfismo sessuale

La caratteristica più evidente tra i due sessi è la coda: nei maschi è molto larga alla base e con l’ apertura cloacale verso l’ estremità. Nelle femmine invece la coda più piccola e sottile ha l’ apertura della cloaca posta vicino agli scuti anali. Un ulteriore dimorfismo è rappresentato dagli scuti anali: nei maschi sono meno accentuati rispetto alla femmina in cui coprono maggiormente la coda.

Di seguito un’immagine esplicativa delle differenze: credit @tartaguida

Sternotherus odoratus maschio o femmina? – Credit: TartaGuida Animali Esotici Milano

Mantenimento in cattività: il laghetto

Per l’ allevamento in cattività vale quanto detto per specie come Trachemys scripta o Graptemys pseudogeographica. Sono tartarughe che riescono ad adattarsi molto bene ai nostri climi e se correttamente stabulate è possibile allevarle all’ aperto tutto l’ anno. Escludendo le zone montane più fredde. E’ necessario costruire un laghetto di dimensioni minime 3 x 2 metri e con una profondità di almeno 1 metro. Destineremo 30 cm di fondo a fango e sabbia per permettere alle Sternotherus odoratus di passare indenni il letargo. (ricordandosi di rompere l’ eventuale ghiaccio di superficie). Tale laghetto deve essere provvisto di tronchi che emergono dall’ acqua per il basking. Gli argini non troppo ripidi devono permettere alle tartarughe di uscire dall’ acqua agevolmente. Vista la scarsa attitudine al nuoto di questa specie offriremo zone meno profonde. Particolarmente indicato allestire dei tronchi verticali emergenti dallo stagno per permettere alle Sternotherus di arrampicarvisi. Lo spazio esterno deve essere dotato di una ampia zona di sabbia e terriccio per una eventuale deposizione delle uova. E’ importante che sia in una posizione soleggiata per gran parte della giornata. Al tempo stesso è necessario creare delle zone d’ ombra molto consistenti per la corretta termoregolazione della tartaruga. Per evitare eventuali fughe è bene che il laghetto sia recintato per almeno 50 cm o più in altezza e ulteriori 30 cm sotto terra. Se si rispettano queste condizioni mantenerle all’aperto sarà la soluzione migliore.

L’acquaterrario

E’ comunque possibile mantenere le Sternotherus in casa in un acquaterrario opportunamente attrezzato di dimensioni minime pari a 50 cm x 30 cm considerando le dimensioni da adulte. Il livello dell’acqua deve permettere alla tartaruga di respirare tenendo le zampe posteriori ancorate a terra, ricordandosi che sono scarse nuotatrici (circa 25 cm per una tartaruga adulta) e si limitano a camminare sul fondo piuttosto che nuotare.

Sono consigliate per le Sternotherus odoratus temperature dell’ acqua comprese tra i 23 e i 27 gradi centigradi (25-26 gradi centigradi sono ottimali); al di sotto del valore minimo tollerabile (intorno ai 20 gradi) iniziano a manifestare rallentamento del metabolismo, inappetenza e apatia: una situazione dannosa per la loro salute. (Comunemente chiamata semi-letargo).

Situazioni opposte, di temperatura troppo elevata, portano le Sternotherus ed estivare. Di notte è opportuna una escursione termica di qualche grado. E’ necessario dotare l’ acquaterrario di un area emersa costituita da sassi non taglienti o tronchi (ottime le radici di mangrovia) e una superficie estesa pari almeno al 30% della superficie acquatica costituita da sabbia o terra poiché spesso scavano buche e vi si interrano o per una eventuale deposizione di uova.

Illuminazione e lampade dell’acquaterrario

L’area emersa deve essere dotata di un neon UVB (essenziale) con valore minimo del 5% acceso dalle 10 alle 12 ore e posto a distanza massima di 30 cm e di una lampadina tipo spot in grado di riscaldarne un punto innalzando la temperatura fino a 30-31 gradi centigradi necessari alla loro termoregolazione, creando in questo modo un gradiente di temperatura. Per eventuali chiarimenti sull’ illuminazione e i benefici dell’ UVB si rimanda al relativo articolo.

Sarebbe opportuno dotare l’ acquario di nascondigli subacquei visto le loro abitudini notturne. Visto il comportamento aggressivo è sconsigliato tenere più di un maschio per evitare duri combattimenti, anche se spesso le femmine si comportano in maniera aggressiva. Inoltre è da evitare qualsiasi convivenza (soprattutto in acquaterrari) con altre specie seppur provenienti dallo stesso areale.

Alimentazione

E’ una specie onnivora ma prevalentemente carnivora, trae il necessario apporto nutritivo da molti alimenti per cui è necessario che la dieta sia estremamente varia ed equilibrata. La loro alimentazione è essenzialmente carnivora e integrano saltuariamente con cibo di origine vegetale in una piccola percentuale. In natura si nutrono di tutto ciò che capita nei loro paraggi soprattutto di:

  • insetti, molluschi e crostacei
  • vermi, pesci morti o predati da altri animali
  • alghe, piante acquatiche e piante sommerse.
  • talvolta preda anche pesci, larve o uova di anfibi.

In cattività l’alimentazione deve essere estremamente varia. Gli individui giovani necessitano di una frequenza di alimentazione giornaliera con un giorno di digiuno. Gli adulti possono tranquillamente essere alimentati ogni 3 giorni visto i loro tempi digestivi di gran lunga più lenti e soprattutto le loro attitudini strettamente carnivore. Le Sternotherus odoratus prediligono una dieta a base di insetti:

  • grilli, lombrichi, cavallette, camole della farina…

Tutti opportunamente spolverati con calcio. Per bilanciare la dieta somministreremo (soprattutto a esemplari baby o sub adulti):

  • pesci d’acqua dolce (trota, alborelle, acquadelle, gambusie ecc..) sempre interi con le interiora.
  • chironomus, tubifex e lombirchi decongeati o freschi.

Salutarmente è opportuno variare con altri alimenti ben accetti: gamberetti d’acqua dolce (molto appetiti e consigliati), girini (non prelevati in natura: è illegale!), piccoli invertebrati (chiocciole con guscio molto ricco di calcio), molluschi e cibi vegetali come tarassaco, cicoria selvatica, rucola, radicchio, piante acquatiche di ogni genere che risultano essere particolarmente gradite.

La parte vegetale può costituire un 20-30% della dieta. Si sconsiglia di somministrare frutta o carni rosse.

Integrazioni

E’ buona norma lasciare sempre a disposizione un osso di seppia per fornire il calcio necessario o spolverare con una certa frequenza il cibo con del carbonato di calcio (anche poco efficace in acqua). Eventuali integrazioni vitaminiche sono da fare sotto consiglio e indicazione di un veterinario esperto in rettili, dopo averlo messo al corrente della specie allevata e della dieta.

Riproduzione Sternotherus odoratus

Una volta raggiunta la maturità sessuale, le Sternotherus odoratus, dopo essersi risvegliate e riprese dal letargo, iniziano i classici rituali di corteggiamento. Nei mesi primaverili ed estivi avviene la prima deposizione pertanto è necessario allestire del terriccio leggermente inumidito e smosso alto circa 20 cm e largo altrettanto dove la tartaruga deporrà circa 4 o 5 uova (fino a 10) a seconda delle condizioni dell’animale, della sua età riproduttiva ecc… Sono possibili più deposizioni (in genere due o tre) nell’ arco della stagione. Le uova a seconda della temperatura impiegano dai 3 ai 4 mesi per schiudersi. In cattività è consigliata una incubazione artificiale delle uova mantenendo una umidità del 70% e temperature comprese tra i 25 e i 32 con eventuali lievi abbassamenti notturni in un substrato di vermiculite e acqua in proporzioni 1:1 per mantenere la corretta umidità. E’ importante che le uova non vengano girate dalla loro posizione originaria al momento della deposizione per evitare la morte dell’embrione. Al fine di favorire e stimolare l’accoppiamento e l’ovulazione della femmina è necessario far rispettare un periodo di letargo anche se spesso molti allevatori ottengono successi tenendole tutto l’anno attive.

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Note

Sono tartarughe che in natura vanno in letargo, l’allevatore deve mantenere gli accorgimenti necessari ad un suo corretto svolgimento. Per questo si rimanda all’ articolo sul letargo presente nel sito, ricordando che le temperature devono essere comprese tra i 10 e i 4 gradi centigradi: temperature superiori aumentano il metabolismo facendo consumare importanti energie, temperature inferiori possono provocare danni al sistema nervoso e circolatorio. E’ sconsigliato agli individui fino a due anni di età, agli individui malati, sottopeso o reduci da malattie durante la stagione pre-letargo. Se non si dispone di un laghetto e’ possibile mettere la vostra Sternotherus odoratus in un acquario con della sabbia-fango e qualche cm d’ acqua per garantire la giusta umidità e idratazione all’ animale e tenerla in un luogo adeguato (uno scantinato) a temperature comprese tra i 5 e i 10 gradi, al buio e con una rete di protezione da eventuali predatori come i ratti. Eventualmente per i soggetti più giovani si consiglia un letargo di questo tipo, controllato e più breve.

Autore: Stefano Redaelli – Trascrizione web (2022): Edoardo Fivizzoli @tartaguida

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